Pneumotorace e pneumomediastino: soccorrere il paziente con barotrauma polmonare

Parliamo di pneumotorace e pneumomediastino: il barotrauma è un danno tissutale provocato da un cambiamento correlato alla pressione dei gas presenti nei compartimenti corporei

I fattori che aumentano il rischio di barotrauma polmonare comprendono certi comportamenti (p. es., la rapida ascesa, trattenere il respiro, respirare aria compressa) e disturbi polmonari (p. es., broncopneumopatia cronica ostruttiva).

Barotrauma polmonare: lo pneumotorace e il pneumomediastino sono manifestazioni comuni

Pazienti che richiedono un esame neurologico e di imaging del torace.

Viene trattato lo pneumotorace.

La prevenzione consiste nel diminuire i comportamenti a rischio e nel consulto dei subacquei ad alto rischio.

Possono verificarsi sovradistensione e rottura alveolare quando si trattiene il fiato (di solito mentre si respira aria compressa) durante la risalita, soprattutto durante emersioni rapide.

La conseguenza può essere uno pneumotorace (che induce dispnea, dolore toracico e riduzione dei rumori respiratori del polmone ipsilaterale) o pneumomediastino (causando sensazione di ripienezza toracica, cervicalgia, dolore pleuritico che può irradiarsi alle spalle, dispnea, tosse, raucedine e disfagia).

Il pneumomediastino può causare crepitìo a livello del collo, dovuto al concomitante enfisema sottocutaneo, e raramente un crepitio in sede precordiale durante la sistole (segno di Hamman).

L’aria a volte è in grado di ammassare il liquido nella cavità peritoneale (suggerendo falsamente la rottura di un viscere e la necessità di una laparotomia), ma in genere non causa segni peritoneali.

Lo pneumotorace iperteso, anche se raro in caso di barotrauma, può provocare ipotensione, turgore delle vene del collo, iper-risonanza alla percussione e, come reperto finale, deviazione tracheale.

La rottura alveolare può permettere l’ingresso dell’aria nella circolazione venosa polmonare con conseguente embolia gassosa arteriosa.

Nel corso di apnee molto profonde, la compressione dei polmoni durante la discesa può indurre raramente una riduzione del volume polmonare al di sotto del volume residuo, causando edema della mucosa, congestione vascolare ed emorragia, che si manifestano clinicamente come dispnea ed emottisi durante la risalita.

Diagnosi di barotrauma polmonare

  • Valutazione clinica
  • Imaging del torace

I pazienti necessitano di un esame neurologico per indagare segni di disfunzione cerebrale secondaria a embolizzazione del circolo arterioso.

La RX torace si effettua per reperire segni di pneumotorace o pneumomediastino (banda radiotrasparente tra i foglietti pleurici lungo i margini cardiaci).

Se la RX torace è negativa ma c’è un forte sospetto clinico, allora la TC del torace può essere più sensibile della RX standard, e quindi essere diagnostica.

L’ecografia può anche essere utile per la diagnosi rapida capezzale di pneumotorace.

Si deve sospettare uno pneumoperitoneo senza rottura di un viscere quando lo pneumoperitoneo è presente senza segni peritoneali.

Trattamento del barotrauma polmonare

  • Ossigeno al 100%
  • A volte toracostomia

Un sospetto pneumotorace iperteso viene trattato con puntura decompressiva seguita da toracostomia.

Se è presente un piccolo pneumotorace (p. es., dal 10 al 20%) in cui non ci sono segni di instabilità emodinamica o respiratoria, lo stesso può risolversi somministrando alti flussi di ossigeno al 100% per 24-48 h.

Se questo trattamento dovesse risultare inefficace o se è presente uno pneumotorace più importante, si effettua un drenaggio pleurico (usando un catetere pigtail o un piccolo tubo toracico).

Non è necessario alcun trattamento specifico per il pneumomediastino; i sintomi solitamente si risolvono spontaneamente entro ore o giorni.

Dopo poche ore di osservazione, la maggior parte dei pazienti può essere trattata ambulatorialmente; alti flussi di ossigeno al 100% è raccomandato in questi pazienti per accelerare il riassorbimento dei gas sulla superficie polmonare. Raramente, è necessaria la mediastinotomia per risolvere uno pneumomediastino iperteso.

Barotrauma polmonare: prevenzione

La prevenzione è il miglior presidio per il barotrauma polmonare.

Tempi e tecniche di risalita corretti sono essenziali.

I pazienti ad alto rischio di pneumotorace durante l’immersione comprendono quelli con bolle polmonari, sindrome di Marfan, broncopneumopatia cronica ostruttiva o anamnesi pregressa di pneumotorace spontaneo.

Tali soggetti non devono immergersi o lavorare in zone con aria ad alta pressione.

I pazienti asmatici possono essere a rischio di barotrauma polmonare, sebbene molti di loro possano fare immersioni in sicurezza dopo valutazioni e trattamenti adeguati.

I pazienti con uno pneumomediastino dopo un’immersione si devono indirizzare a uno specialista in medicina subacquea per la valutazione dei rischi in future immersioni.

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Fonte dell’articolo:

MSD

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