La tavola spinale
Immobilizzare un paziente nel modo corretto con la tavola spinale è una sfida da affrontare con i presidi medicali giusti.
Gli strumenti corretti per immobilizzare una persona con sospetto danno alla colonna vertebrale o al rachide dorsale/cervicale sono molto importanti. Oggi, i protocolli sanitari di tutto il mondo stanno subendo diversi aggiornamenti, riducendo i casi in cui la immobilizzazione totale viene raccomandata. Su ogni ambulanza però deve esserci sempre il dispositivo per l’immobilizzazione e la movimentazione del paziente più adeguato. La tavola spinale è fra questi, ma deve rispettare alcune caratteristiche fondamentali.
La buona tavola spinale deve avere alcune caratteristiche obbligatorie:
- Ottima rigidità. La spinale deve mantenere la linea retta anche in presenza di carichi notevoli, fino a 150 Kg posizionati sull’intero arco del dispositivo)
- Versatilità d’uso. La tavola spinale deve poter essere usata su diversi tipi di pazienti, senza impedire cura o gestione di ferite secondarie.
- Isolamento termico. Il dispositivo deve essere in materiale tale da poter essere usato in condizioni complesse dal punto di vista meteo
- Maneggevole. Perché movimentare una tavola spinale con un paziente, anche per pochi metri, non deve essere un rebus o un problema che si può ripercuotere sul traumatizzato.Le impugnature devono essere solide, garantire una presa ergonomica e permettere un adeguato fissaggio anche durante il trasporto in ambulanza.
- La tavola spinale, una volta applicata, non deve in alcun modo ridurre la possibilità di effettuare manovre BLS come il massaggio cardiaco.
- La tavola spinale deve inoltre permettere tutte le manovre ALS come intubazione, infusione di farmaci o tracheotomia.
Inoltre la tavola spinale, per essere usata nella emergenza pre-ospedaliera, deve essere radiocompatibile, resistente agli urti e alle corrosioni, facilmente igenizzabile e lavabile, e soprattutto compatibile con tutti gli altri presidi di immobilizzazione necessari in ambulanza, in particolare collare cervicale, splint per gli arti e il bacino, fermacapo, ragno di bloccaggio e barella di trasporto finale.
Come si usa la tavola spinale?
Quando il protocollo prevede di immobilizzare il paziente traumatico, o politraumatizzato, ridurre le lesioni secondarie e preservare la colonna vertebrale sono i punti più difficili da gestire. Tutti i presidi utilizzabili e necessari per il trasporto in sicurezza del malato verso l’ospedale hanno indicazioni di posizionamento specifiche, che seguono generalmente le indicazioni di movimentazione limitata e protetta date dai protocolli sanitari internazionali.
Una delle peculiarità della tavola spinale è solitamente la sua capacità di essere verricellabile, ruotabile facilmente ed estremamente compatta per lo stoccaggio in ambulanza. Al suo fianco si posizionano il materassino a depressione, più ergonomico e indicato per i politraumi.
Generalmente la tavola spinale è indicata nei pazienti con peso superiore ai 25kg, mentre per i pazienti con peso inferiore sono previste tavole spinali pediatriche ad hoc, oppure altri sistemi di immobilizzazione.
Posizionare la tavola spinale sotto un paziente traumatico è una delle procedure più sottovalutate, da effettuare usando tempo, pazienza e attenzione. Generalmente servono almeno 3 soccorritori per immobilizzare un paziente. Il capo equipaggio si occupa della fissazione del capo, mentre gli altri si occupano di muovere il corpo tenendo la colonna vertebrale in asse.
Quanti soccorritori servono per usare la tavola spinale?
La sospetta lesione della colonna prevede che il team di soccorso, se composto da soli volontari, allerti la centrale operativa, per eventuali azioni specifiche o l’invio di un equipaggio avanzato.
La movimentazione del paziente – salvo situazioni di grave necessità – deve essere fatta solo dopo essersi accertati che l’immobilizzazione è completa ed efficace, e l’infortunato deve essere spostato su un presidio adeguato al trasporto in ambulanza.
Va sempre ricordato che non basta immobilizzare il paziente sulla tavola spinale o su altro presidio di immobilizzazione spinale. Una volta sulla barella, il paziente deve essere assicurato anche a quest’ultimo dispositivo, eventualmente usando delle prolunghe delle cinture di sicurezza in dotazione. Il rischio infatti è quello di causare danni secondari al paziente nel caso in cui avvengano scossoni, movimenti o brusche frenata in emergenza.
Va inoltre ricordato che il personale deve conoscere tutte le manovre, le procedure e le tecniche per una corretta immobilizzazione, ottenendo la certificazione necessaria per operare nella propria Regione.