Influenza
Definizione
L’influenza è una malattia delle vie respiratorie superiori (bocca, naso, gola) dovuta all’ infezione da virus influenzali. È una malattia stagionale che si verifica durante il periodo invernale, e normalmente ha un andamento stagionale. Ha un breve periodo d’incubazione, variabile da 1 a 4 giorni, durante il quale può già avvenire il contagio verso un’altra persona.
Cause
Si conoscono fino a oggi tre tipi di virus influenzali, tutti del genere Orthomixovirus: i tipi A e B, responsabili della sintomatologia influenzale classica, e il tipo C, molto meno frequente per l’uomo. Il virus dell’influenza può essere trasmesso, da una persona all’altra, attraverso la saliva e il muco, per esempio quando si starnutisce o si tossisce. Anche le persone apparentemente sane, soprattutto negli ambienti chiusi, umidi e affollati, possono trasmettere il virus poichè il periodo di contagio comincia qualche giorno prima della comparsa dei sintomi e si prolunga per circa 3-5 giorni.
Sintomi
I sintomi più comuni sono:
- [[febbre] accompagnata da brividi;
- malessere generale;
- inappetenza;
- dolori muscolari;
- mal di testa;
- problemi respiratori (tosse, mal di gola, raffreddore);
- spossatezza e debolezza.
Particolare attenzione meritano i bambini molto piccoli e gli anziani. I bambini piccoli possono manifestare vomito e gastroenterite con diarrea; invece gli anziani oltre i 75 anni in genere non hanno febbre elevata, ma possono mostrare forte debolezza e persino un lieve stato confusionale.
Possibili complicazioni
Nella maggior parte dei casi l’influenza si risolve in 3-5 giorni. Tuttavia nelle persone già compromesse di salute possono subentrare complicazioni respiratorie, soprattutto polmoniti, causate dalla sovrapposizione batterica; in questi casi la febbre persiste o ricompare, la tosse e le condizioni generali peggiorano. Ci sono poi le complicanze cardiache, che intervengono soprattutto negli anziani, e le complicanze neurologiche gravi (encefalite), più frequenti nei bambini, ma assai rare.
Cura
E’ consigliabiletare a riposo in casa in un ambiente caldo almeno fino al giorno successivo alla scomparsa la febbre, è la cura migliore. Se la febbre è elevata e persiste al di sopra dei 38,5°C per oltre 48 ore si può ricorrere a un farmaco antinfiammatorio non steroideo o ad un antipiretico per abbassarla. I Fans vanno bene anche per la gola arrossata, i dolori e il mal di testa, mentre i decongestionati possono aiutare a liberare il naso e in caso di tosse si possono utilizzare sedativi o mucolitici. Gli antibiotici invece non servono, trattandosi di un’infezione virale, e per lo più transitoria.
Quando chiamare il medico
Il medico va consultato quando la febbre è molto elevata e persiste nonostante le cure, e se i sintomi compaiono in persone che hanno già complicazioni cardiache o respiratorie o sono deboli e con ridotte difese immunitarie. È meglio consultare il proprio medico in caso di diabete o di persone anziane che non si alimentano o non bevono liquidi a sufficienza. Tutti i casi che riguardano i bambini al di sotto dell’età scolare e gli anziani di oltre 65 anni, vanno vigilati con maggior cura e i piccoli affidati prima possibile al pediatra. Subentrando una sovrainfezione batterica può essere necessaria l’aggiunta di un antibiotico, ma la sua assunzione deve avvenire sempre e soltanto dietro prescrizione del medico.