Iperfagia
Cos’è
L’iperfagia indica l’aumento incontrollato e senza causa scatenante dell’appetito. Può essere causato da disfunzioni nella produzione o nell’assorbimento di colecistochinina, un ormone che regola l’assunzione di cibo e la sensazione di sazietà. Esistono due patologie chiamate Iperfagia e Sindrome da anormale controllo del peso che comportano gli stessi episodi compulsivi di eccessi alimentari della bulimia, che però non provocano sensi di colpa o paure e non necessariamente sfociano nell’anoressia o nella bulimia stessa. Di conseguenza il soggetto che ne soffre non mette in atto misure drastiche per eliminare il cibo poichè gli episodi si verificano sporadicamente e non necessariamente provocano variazioni di peso notevoli. Questo disturbo ha di solito natura emotiva; esso è caratterizzato infatti da un impulso incontrollato verso il cibo, determinando un’ossessione verso il cibo e verso il proprio peso. I disturbi alimentari hanno origine prevalentemente nell’adolescenza, e colpiscono più le donne che gli uomini (circa 9-10 donne su 100), ma la percentuale negli ultimi anni sta aumentando.
Cause
Sono varie le cause che scaturiscono questo disturbo, come ad esempio i cambiamenti chimici e ormonali, tipici degli adolescenti, stress, ecc.
Tipologie
L’iperfagia si distingue in:
- Obesità da iperfagia: Logicamente non si intendono, in questo caso, gli stati di obesità dovuti sia a disturbi endocrinologici sia per quelli dovuto a sistemico abuso alimentare (abitudini alimentari sbagliate), ma prende in esame i casi dovuti all’abuso alimentare di natura nervosa.
L’obesità è una patologia assai frequente ed in costante aumento; la sua prevalenza varia da un paese all’altro a seconda dei fattori genetici, culturali, socioeconomici. L’obesità da iperfagia è caratterizzata da una costante e continua richiesta psichica di cibo, accompagnata da sensi di colpa.
- Alimentazione compulsiva: si distingue dalla bulimia nervosa per la mancanza di modalità eliminatorie e si caratterizza con ricorrenti abbuffate, mangiare grandi quantitativi di cibo (anche quando non si ha fame), mangiare fino a sentirsi “scoppiare”.