Scabbia

La scabbia è una un’ectoparassitosi umana da acari contagiosa, che si manifesta con una tipica lesione elementare, il cunicolo, e con segni diffusi di grattamento e con la formazione di piccole protuberanze dolorose e vesciche dovute ad acari microscopici, in grado di annidarsi nello strato superficiale della pelle per deporre le uova. Si ritrova a tutte le età, maggiormente nei giovani. Alcune ricerche hanno stimato che la malattia si mostra in 300 milioni di persone l’anno anche se questo dato è molto discusso. L’esatta diagnosi inizia tramite ispezione durante l’esame obiettivo e viene sospettata la malattia nel momento in cui si osservano eruzioni che mostrano prurito; occorre quindi grattare i possibili cunicoli con ago sterile e i frammenti vanno analizzati al microscopio (insieme ad una goccia di KOH al 10%) La trasmissione avviene di norma nell’ambito del nucleo familiare; tra gli adulti il contagio avviene prevalentemente per contatto sessuale. Il rischio di diffusione tramite indumenti, biancheria da letto e asciugamani utilizzati da pazienti con sintomi tipici della scabbia è basso, ma può aumentare se il paziente è affetto dalla scabbia a croste, caratterizzata da una massiccia infestazione da acari. La femmina scava dei cunicoli nell’epidermide nei quali depone ogni giorno 1-3 uova, morendo dopo 1-2 mesi; alla nascita dei nuovi acari, questi creano a loro volta dei cunicoli. Si afferma che vi sia un’infezione quando si mostrano 10-15 femmine, ma nei casi peggiori si può assistere anche alla presenza di migliaia di esemplari. Di tutte le uova depositate si stima che solo l’1% o meno diventi adulto. La causa principale di questa malattia è l’acaro della scabbia (Sarcoptes scabiei).

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