Sindrome del colon irritabile: oggi parliamo di disturbi intestinali

Cos’è

L’intestino irritabile o colon irritabile viene definito “sindrome del colon irritabile” perché è caratterizzata dalla presenza di una serie di sintomi molto vasta e anche piuttosto variabili, per tipo e intensità. In generale, la sindrome si riconosce dalla presenza di disturbi addominali, che coinvolgono soprattutto la parte finale dell’intestino (il colon) e compromettono la regolarità delle principali funzioni intestinali. Chi soffre di sindrome del colon irritabile presenta problemi intestinali quali stitichezza, stipsi, diarrea, gonfiori addominali, alterazione della frequenza delle evacuazioni: queste condizioni possono essere presenti contemporaneamente oppure possono alternarsi per periodi di tempo più o meno lunghi. La composizione, la frequenza e l’intensità dei sintomi presentano una grande variabilità nei diversi casi soggetti alla sindrome.

Come si sviluppa

Un intestino che “lavora” normalmente, spinge gli alimenti nei lunghi tratti intestinali attraverso una serie di movimenti dei muscoli interni dell’intestino. Le contrazioni di questi muscoli sono gestite direttamente dal sistema nervoso e presentano una certa regolarità, rispondendo in maniera automatica alla presenza di alimenti in corso di digestione lungo il tratto intestinale. Nel caso dell’intestino irritabile la regolarità di questi movimenti viene compromessa. Possono diventare più veloci, troppo veloci, spingendo gli alimenti lungo l’intestino senza permettere che l’acqua presente nelle feci venga assorbita: questo provoca diarrea e gonfiori addominali. Ma le contrazioni intestinali possono anche rallentare, allungando il transito nell’intestino delle feci: si hanno così stitichezza, stipsi, senso di constipazione. Entrambe le situazioni possono alternarsi nelle persone soggette a sindrome del colon irritabile.

Perché si sviluppa

Le cause della sindrome del colon irritabile non sono ben chiare: ecco perché è stata definita “sindrome”, ovvero un gruppo di sintomi che si presentano insieme, ma che non sembrano avere una causa unica definita, come nel caso di una malattia causata da un agente patogeno specifico. I medici direbbero che non ha una “eziologia” chiara. Anche se non è possibile stabilire un sola causa per la sindrome del colon irritabile, è ormai certo che i disturbi siano causati dalla combinazione di alcune abitudini di vita e che siano aggravati e spesso scatenati anche da alcune problematiche psicologiche comuni (eccessivo stress, ansia, cambiamenti frenetici e frequenti dei propri ritmi di vita).

Chi soffre di intestino irritabile spesso ha cattive abitudini alimentari: pasti troppo veloci, consumati rapidamente e pasti squilibrati, troppo carichi di grassi, cibi raffinati, con poche verdure e alimenti ricchi di fibre. In questo caso è necessario darsi una bella regolata, mangiando regolarmente cibi più ricchi di fibre (soprattutto per chi il colon irritabile con constipazione) e riducendo le quantità se necessario (qualche chilo di troppo vi dirà se è necessario). E’ pur vero che molti pazienti, pur seguendo una dieta irreprensibile, continuano a presentare i sintomi e in questi casi, spesso la maggioranza, le cause del colon irritabile sono legati a fattori ambientali e psicologici.

L’ambiente in cui si vive e lo stile di vita che si segue può favorire il rallentamento del transito intestinale, soprattutto se si passano diverse ore fermi seduti ad una scrivania. La sedentarietà va perciò combattuta, se non con delle faticose sedute in palestra, almeno con una passeggiata giornaliera a piedi, magari per andare al lavoro. Ma l’elemento più evidente lo stress psicologico, spesso accompagnato da stati di ansia e di agitazione; lo stress può essere causato da elementi ambientali (ritmi di lavoro, tensioni in famiglia, eventi non controllabili dall’individuo) che condizionano l’umore e inducono uno stato di rigidità e tensione mentale e poi fisica, che si trasforma a livello intestinale in stipsi e stitichezza. Nel momento in cui la tensione cala di colpo, come spesso capita nei fine settimana, liberi dagli impegni lavorativi, la stitichezza si trasforma in episodi di diarrea. Quest’ultimi possono verificarsi anche di fronte ad una forte emozione, o una situazione che interrompe improvvisamente la tensione precedentemente accumulata. Provate ad osservarvi “dall’esterno”, con obiettività, e se vi riconoscete in quest’ultima descrizione, certamente lo stress è tra le cause del vostro colon irritabile. Prendere coscienza della situazione aiuta ad allentare lo stress, ad evitare, per quanto possibile, le situazioni di tensione e a prendersi maggiore cura di se stessi. Se non si riesce ad uscire dal circolo vizioso, è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta.

Cura

In generale si consigliano integratori a base di fibre vegetali se si soffre della forma di colon irritabile con prevalenza di stitichezza: le fibre non sono esattamente la cura per il colon irritabile, ma certamente favoriscono il transito intestinale e favorire l’evacuazione, riuscendo così ad alleviare anche la sensazione di gonfiore e il mal di testa che arrivano quando i problemi si prolungano nel tempo. Esistono ormai in commercio prodotti in forma granulare o liquida che possono essere assunti comodamente fuori casa, anche per alcuni giorni. Dato che le cause dell’intestino irritabile sono legati a stili di vita, anche i rimedi per il l’intestino e il colon irritabile sono legate al cambiamento di alcuni stili di vita. Maggiore attenzione alla dieta e al momento del pasto, da consumare lentamente e con tranquillità, e un’attività fisica moderata possono spesso ridurre al minimo i sintomi, rivelandosi più efficaci per il colon irritabile rispetto a molti lassativi, integratori, beveroni anti-constipazione. Lo yoga in particolare si è rivelato molto efficace perché sembra agire sia sulla componente fisica che su quella psicologica, favorendo il transito intestinale, ma anche il rilassamento mentale. Altre terapie particolare come l’agopuntura cinese e il bio-feedback sembrano essere d’aiuto, almeno in alcuni casi.

Dieta

Non esiste una vera dieta per il colon irritabile, ma certo è possibile seguire una serie di regole:

  • 1) La prima regola della dieta, valida per tutte le forme di intestino o colon irritabile, è “osservare”. Ogni caso di intestino irritabile presenta sensibilità diverse ad alimenti diversi: tutte le volte che i sintomi del vostro colon irritabile si aggravano, chiedetevi che cosa avete consumato negli ultimi due pasti (potrebbe sempre trattarsi della vostra cena della sera prima che ha terminato il suo viaggio nell’intestino). Se avete poca memoria, potreste tenere un piccolo diario dove tenere traccia delle vostre osservazioni: quando verificherete che la situazione peggiora dopo l’assunzione di certi cibi, avrete trovato i vostri alimenti “pericolosi”.
  • La seconda regola della dieta per il colon irritabile è non prendere troppo sul serio le vostre osservazioni. Ricordate che l’intestino irritabile non è una malattia con una causa misteriosa che bisogna individuare a tutti i costi. Si tratta di una sindrome, cioè un insieme di sintomi che sono generati dall’interazione di problemi funzionali dell’intestino, abitudini alimentari, ritmi e stili di vita non legati all’alimentazione. Nessun alimento, o gruppo di alimenti, potrà essere “la causa” del problema e nessuna dieta risolverà il vostro colon irritabile in maniera definitiva. Gli alimenti “pericolosi” aggravano i vostri sintomi e perciò sarà utile limitarne l’assunzione, senza cancellarli completamente dalla dieta.
  • 3) La terza regola è della dieta per il colon irritabile è nonprendersela. Molto più importante degli alimenti, sono le abitudini alimentari: la dieta per il colon irritabile deve prevedere pasti consumati:
  • lentamente;
  • in un ambiente sereno;
  • più volte nel corso della giornata (5-6 piccoli pasti);
  • con un adeguato consumo di fibre (frutta e verdure);
  • con un buon apporto di acqua.

Fonti

www.colonirritabile.com

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