Uremia

Cos’è

L’uremia è una Condizione patologica tossica che si instaura quando, per effetto di processi patologici di varia natura, l’attività funzionale dei reni è diventata insufficiente rispetto alle necessità dell’organismo. L’uremia rappresenta il quadro terminale di tutte le forme gravi e irreversibili della patologia renale. E’ caratterizzata dalla ritenzione, nel sangue e negli altri liquidi organici, dell’urea e di altri prodotti terminali del metabolismo, prodotti che normalmente vengono escreti con le urine.

Cause

Le cause più comuni dell’ uremia sono le glomerulonefriti croniche, le nefropatie tubulari ed interstiziali croniche, la nefropatia diabetica, la nefrosclerosi vascolare.

Sintomi

I sintomi variano a seconda dell’entità dell’insufficienza renale e della rapidità con cui essa si instaura, e dipendono anche dalla contemporanea compromissione funzionale di altri apparati, che si determina per effetto dell’u. stessa. Le prime manifestazioni si hanno quando la capacità filtrante dei reni si riduce al di sotto del 20-35%, e sono caratterizzate da aumento dell’azotemia, associato ad ipertensione, anemia, e ad altri segni quali aumento dell’acido urico e dei trigliceridi nel sangue, intolleranza ai carboidrati, diminuzione della capacità di concentrazione delle urine quest’ultima determina un aumento della quantità di urine che vengono eliminate, e la necessità per il paziente di alzarsi anche di notte per urinare. Quando la capacità filtrante dei reni si riduce al di sotto del 20-25%, l’anemia e l’ipertensione si aggravano, compaiono vari disturbi a carico dell’apparato digerente ( come perdita dell’appetito, nausea, vomito, odore urinoso dell’alito, stomatitidiarrea), dell’ apparato nervoso e muscolare (sonnolenza, apatia, perdita della memoria, astenia, disturbi della sensibilità e dell’eccitabilità neuromuscolare, e, negli stati terminali, attacchi convulsivi, stato stuporoso, coma), dell’apparato circolatorio (insufficienza cardiaca, pericardite, aggravamento della aterosclerosi), dell’apparato endocrino e del metabolismo (alterazioni della funzione delle paratiroidi, amenorrea, disturbi del metabolismo del glucosio, dell’insulina, dei lipidi), alterazioni dell’equilibrio idroelettrolitico e tendenza all’acidosi, suscettibilità alle infezioni, alterazioni cutanee (pallore dovuto all’anemia associato ad una colorazione giallastra che dipende dalla deposizione nella cute di metaboliti pigmentati dell’urea o urocromi, prurito, secchezza, eventuali lesioni da grattamento, ecchimosi, ematomi).

Terapia

La terapia, nelle fasi iniziali, mira soprattutto a rallentare la progressione della malattia attraverso varie misure intese ad abbassare la pressione arteriosa, a controllare l’anemia e lo squilibrio idroelettrolitico, a combattere le infezioni, a ridurre la produzione e l’accumulo di cataboliti proteici azotati (attraverso opportune norme dietetiche, in particolare mediante riduzione dell’apporto proteico). Se non viene curata attraverso una di queste terapie e lasciata decorrere, si manifestano complicazioni che possono portare sino alla morte.

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