Arresto respiratorio
Definizione
L’arresto respiratorio consiste nel’abolizione dell’attività respiratoria. L’assenza di respiro è preceduta da boccheggiamento o respiro agonico e riduzione estrema della frequenza degli atti respiratori fino al loro totale arresto.
Cause
1) L’aria non arriva ai polmoni:
- per ostruzione delle vie aeree: si può avere soffocamento per caduta della lingua da incoscienza oppure per ostruzione determinata da corpo estraneo, o da rigurgito, oppure da terra, neve, acqua o ancora per impiccagione;
- per paralisi dei muscoli respiratori: folgorazione (sia per effetto su centri bulbari che controllano la respirazione, sia per azione diretta sui muscoli respiratori), farmaci, alcol, droghe che agiscono sui centri del respiro, traumi cranici, lesioni vertebro-midollari del tratto cervicale alto , malattie come il tetano, o la poliomelite;
- per compressione toracico-addominale esterna: schiacciamenti che impediscono l’espansione della gabbia toracica (a causa di frane, valanghe, crolli, veicoli in incidenti automobilistici, oggetti pesanti in incidenti sul lavoro ecc.);
- per traumi al torace (frequenti negli infortuni stradali).
2) L’aria arriva ai polmoni, ma è alterata :
- sono cambiate le proporzioni dei normali componenti dell’aria atmosferica. Sono i casi di atmosfera carente di ossigeno oppure troppo ricca di anidride carbonica;
- nell’aria sono presenti gas tossici : ossido di carbonio, cianuri, prodotti industriali tossici ecc;
3) L’arresto respiratorio è causato da arresto cardiaco:
se il cuore si arresta o si instaura una insufficienza cardiocircolatoria , l’ossigeno non è più ben distribuito nell’organismo.
Cosa fare
In alcuni casi l’arresto respiratorio rappresenta l’evento iniziale (ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, shock anafilattico, soffocamento, annegamento, asfissia, ecc…). In queste situazioni il cuore può continuare a pompare sangue per diversi minuti, portando l’ossigeno residuo al cervello. Bisogna quindi provvedere tempestivamente a:
- liberare le vie aeree;
- praticare la respirazione artificiale;
- prevenire l’arresto cardiaco (che in presenza di arresto respiratorio non trattato o trattato tardivamente si manifesta sempre).