Surrogati del sangue: il loro ruolo nel trattamento dell'anemia postemorragica acuta
Definizione
I surrogati del sangue, detti anche sostituti artificiali, SAS o BS, dall’inglese Blood Substitutes, sono soluzioni alternative al sangue, usate nel sistema cardiocircolatorio.
Caratteristiche
I surrogati del sangue rimangono a lungo (più di 24h) nel letto circolatorio e contribuiscono ad espandere il volume del liquido circolante; inoltre trasportano ossigeno.
Utilizzo
Lo scopo principale per il quale sono stati sviluppati è il trattamento dell’anemia postemorragica acuta. Hanno trovato alcune indicazioni cliniche accessorie, come la preparazione alla radioterapia dei tumori, perfusione di organi ischemici in corso di infarto, perfusione di organi isolati in attesa di trapianto.
Il sangue (o la sospensione di globuli rossi umani) rimane il miglior liquido da trasfondere al paziente che ha sofferto una grave emorragia. Comporta però alcuni rischi:
- può trasportare malattie infettive AIDS, epatite e non può essere sterilizzato;
- richiede la tipizzazione immunologica rispetto ai gruppi AB0 e Rh;
- non può essere conservato a lungo, specialmente se in condizioni non ottimali;
- non è sempre disponibile in quantità adeguata.
Per questo motivo i surrogati del sangue possono costituire una scorta di emergenza di soluzioni sterili, a lunga conservazione e ampiamente disponibili, da utilizzare per la medicina delle catastrofi naturali (o causate dall’uomo) nelle quali si devono trattare molti individui politraumatizzati in condizioni non ideali e rimandare il trattamento ideale (la trasfusione di globuli rossi) in un secondo momento.