Cordone ombelicale
Cordone ombelicale
Cos’è?
Il cordone ombelicale è una formazione anatomica temporanea, che contiene i vasi sanguigni di collegamento tra feto e placenta. Alla nascita, esso misura circa 50-60 centimetri in lunghezza e 20 mm in diametro; si presenta con un aspetto attorcigliato di una corda di colorito madreperlaceo, che lascia intravedere la presenza di vasi e di rigonfiamenti. Attraverso il cordone, avviene il trasferimento di gas ed altre sostanze tra madre e feto, senza che vi sia uno scambio diretto tra il sangue dei due organismi e, grazie alla barriera placentare, viene impedito il passaggio di molte sostanze dannose, anche se alcune possono comunque attraversarla e nuocere al feto. All’interno del cordone ombelicale decorrono tre vasi sanguigni: la vena ombelicale da un lato e le due arterie ombelicali, avvolte a spirale intorno ad essa, dall’altro. Queste ultime, trasportano sangue venoso, mentre nella vena ombelicale scorre sangue ricco di ossigeno; esse prendono due direzioni diverse, infatti quella ombelicale trasporta il sangue arterioso al cuore, mentre le arterie ombelicali circondano la vescica e trasportano all’esterno il sangue venoso. Questi vasi sanguigni si dirigono al disco placentare, da cui la vena ombelicale riceve il sangue ossigenato ricco di nutrienti, mentre le due arterie ombelicali trasportano sangue venoso, povero di ossigeno, ma ricco di anidride carbonica ed altre sostanze di rifiuto. Le fibre dei vasi sanguigni ombelicali sono ricche di cellule muscolari, per far sì di interrompere rapidamente il flusso sanguigno in caso di rottura del cordone ombelicale. I vasi, inoltre, sono immersi in un tessuto connettivo mucoso, che li avvolge e li protegge, traendo nutrimento per via interstiziale. Il cordone ombelicale inizia a designarsi intorno alla quinta settimana di gestazione, sostituendo, dal punto di vista funzionale, il sacco vitellino, che garantisce gli apporti nutrizionali nei primi stadi di sviluppo dell’embrione. Il sacco vitellino inizialmente è collegato al corion, ma con lo sviluppo dell’allantoide, tale rapporto regredisce. E’ proprio dalla maturazione dell’allantoide che si sviluppa il cordone ombelicale.
Patologie
Le anomalie più frequenti a carico del cordone ombelicale sono quelle relative alla sua forma o lunghezza, tipo quando supera gli 80 cm di lunghezza o non raggiunge i 30 cm. Può inoltre sussistere una brevità relativa, nel caso il tratto funicolare presenti giri singoli o multipli attorno al collo o ad altre parti del corpo fetale, in quanto c’è percolo che tali nodi si stringano ulteriormente durante il travaglio, causando sofferenza fetale. In caso di brevità assoluta va considerata la grave possibilità che il funicolo si spezzi bruscamente durante il travaglio. Un cordone ombelicale troppo sottile è associato ad un ritardo di crescita intrauterino (IUGR) e a placenta ipotrofica; inoltre, per la ridotta quantità di gelatina di Warthon, le ripiegature del funicolo possono determinare episodi occlusivi, con asfissia fetale più o meno grave. Normalmente il cordone ombelicale è inserito sulla faccia fetale della placenta, in posizione grossomodo centrale. Nel 10% circa dei casi tale inserzione è marginale, mentre in circa un caso su 100 i vasi ombelicali decorrono per un tratto più o meno lungo tra amnios e corion, prima di raggiungere il bordo placentare. La mancanza della gelatina di Warthon in questo tratto espone i vasi del cordone ombelicale ad un maggior rischio di pericolose lesioni durante la rottura delle membrane.