L'ambulanza : che cosa deve esserci a bordo?

L’ ambulanza nella storia: definizione, origini della parola, esempi e struttura attuale

 

L’ambulanza è un veicolo speciale, allestito per trasportare un paziente in pericolo di vita dal punto in cui si trova all’ospedale di riferimento (che può essere il più vicino o il più adeguato, a discrezione dei sanitari). Il veicolo che viene trasformato in una ambulanza è – generalmente – un veicolo per il trasporto di oggetti, convertito  adeguatamente affinché possa ospitare tutte le strutture e i dispositivi sanitari obbligatori per garantire comfort e qualità di trasporto al paziente.

Le origini della parola ambulanza

Il termine ambulanza deriva dal latino ambulare. Nel periodo romano ci sono stati sicuramente i primi cenni storici della creazione delle barelle. Ma è alla fine del XV secolo che vengono ritrovate le prime ipotesi di ambulanza. Isabella di CAstiglia nel 1486 isitituì per il suo esercito delle formazioni sanitarie mobili al seguito dei combattenti, chiamate ambulancias. Le formazioni incisero particolarmente bene sull’andamento degli scontri, perché permettevano all’esercito spagnolo di salvare persone utili in termini tattici, e soprattutto portavano scompiglio con determinate incursioni nelle file nemiche. Il termine continuò ad avere un utilizzo simile fino alla fine del 1700, specie presso le truppe francesi dove vennero istituiti gli ospedali ambulanti per l’esercito.

La creazione attiva di reparti di ambulanze sanitarie, con un concetto moderno di ambulanza da soccorso, è però da assegnare al barone Dominique Jean Larrey, chirurgo capo della Grande Armèe di Napoleone Bonaparte.

La prima ambulanza della storia sul campo di battaglia

Larrey, sul campo di battaglia di Valmy nel 1792, iniziò a progettare la sua “Ambulanza volante”, chiamata così perchè veniva schierata come l’artiglieria volante. Fu il primo mezzo adibito al solo trasporto dei feriti per salvarli dal nemico. I carri erano costruiti con criteri speciali, e prevedevano un sistema ammortizzante grezzo ma efficace per mantenere il comfort dei pazienti. I medici dell’esercito francese avevano anche pensato a fori ed a garitte che permettevano ricambio dell’aria, perdita degli eventuali liquidi contaminati e protezione del paziente. Come molte volte nella storia dei mezzi di emergenza, le prime ambulanze furono due gemelle, impiegate in tandem: una ambulanza per lo spostamento dal campo di battaglia e una invece più comoda, per il trasporto su terreni pianeggianti e l’evacuazione verso ospedali fisici vicini.

Gli oggetti a bordo delle ambulanze nella storia

270px-AmbulanceL’evoluzione dei carri ambulanza andò avanti e venne copiata da molti eserciti nel mondo. Il perfezionamento delle conoscenze sanitarie e mediche sviluppò anche di molto le potenzialità dei veicoli.Durante la Guerra di Crimea (1854 – 1856) ogni paese cominciò a sviluppare tecniche di soccorso differenti. Il sistema che riscosse più successo fu quello che Florence Nightingale mise a punto per l’esercito inglese e che riconosceva che “un trasporto soddisfacente di ammalati e feriti è il primo requisito per salvare la loro vita”. Tale fu la portata di questa innovazione che persino l’esercito russo e il neonato esercito statunitense la presero a modello. Lo sviluppo dei metodi di soccorso e dei veicoli adibiti a servizio extra-ospedaliero continuarono fino ad una nuova “rivoluzione”. L’arrivo dell’automobile.

Ambulanze da carri a 4 ruote a mezzi volanti

Le guerre mondiali del novecento fecero da volano allo sviluppo di ambulanze sempre più efficaci nel trasporto e nella cura dei pazienti. Tali capacità vennero poi portate nella società civile da parte di molte associazioni di volontariato. Misericordie, Assistenze Pubbliche, società di mutuo soccorso e assicurazioni, in tutta Europa e negli Stati Uniti portarono servizi di assistenza sanitaria extra-ospedaliera nelle città e vicino ai bisognosi. Fino però agli anni ’60 di grosse rivoluzioni all’interno del settore non se ne videro. Durante gli anni della guerra del Vietnam però avvene una ulteriore trasformazione. L’esercito statunitense smise di usare sui campi di battaglia i carri ambulanza, anche corazzati, ma sviluppò in particolare l’elicottero da soccorso e medevac. Per evacuare i feriti da zone impervie e difficilmente raggiungibili in altra modalità il bipala “Huey” divenne un simbolo della guerra. Con lo sviluppo dei mezzi di soccorso, quindi, si è evoluta la nozione di veicolo adibito al trasporto feriti, fino a comprendere aerei, elicotter, autobus navi, come per esempio a Venezia, dove le ambulanze, di norma, sono imbarcazioni dette idroambulanze.

Le dotazioni e l’architettura delle ambulanze

Tutte le ambulanze hanno una zona adibita alla guida e una zona adibita alla cura del paziente. Vano guida e vano sanitario sono oggi comunicanti su alcuni veicoli. Ma quali sono le dotazioni principali di una ambulanza contemporanea?

  • Dotazioni del vano guida : schede ambulanza, block notes e penna, tessera benzina, impianti radio veicolo e portatile, comando luci e sirena, faro d ricerca estintore portatile, triangolo, corda da 10 mt, 2 bombole 200px-Interno_ambulanzaossigeno, manometri e riduttori, guanti monouso, stradario, guanti da lavoro.

 

Quali sono le tipologie di ambulanza

In Italia la costruzione delle ambulanze è regolamentata dal Decreto Ministeriale 553 del 1987, che ne individua due tipologie:

  • tipo A: autoambulanza di soccorso attrezzata per il trasporto di infermi o infortunati e per il servizio di pronto soccorso, dotate di specifiche attrezzature di assistenza;
  • tipo B: autoambulanza di trasporto attrezzata essenzialmente per il trasporto di infermi o infortunati, con eventuale dotazione di semplici attrezzature di assistenza.

Normativa

La normativa europea prevede una diversa classificazione:

  • tipo A: autoambulanza per il trasporto di pazienti attrezzata per il trasporto di pazienti non gravi, divisa in tipo A1 o A2, a seconda che possa trasportare solo una o più persone;
  • tipo B: autoambulanza per il pronto soccorso, per il servizio di emergenza e per il trasporto, il trattamento di base ed il monitoraggio dei pazienti gravi;
  • tipo C: unità mobile di terapia intensiva, per il trasporto, il trattamento avanzato ed il monitoraggio dei pazienti gravi.

Le ambulanze di soccorso vengono usualmente categorizzate, in base all’equipaggio e ad alcune strumentazioni particolari presenti a bordo, in:

  • MSB (Mezzi di Soccorso di Base) con a bordo solo soccorritori. Prevede la presenza di almeno due (in alcune regioni tre) soccorritori qualificativi ai servizi 118 con apposito corso BLS ed eventualmente BLS-D (uso del deffribilatore semi automatico). Al regolare equipaggio di 2/3 soccorritori può essere aggiunto anche un Allievo soccorritore in corso di addestramento. ;
  • MSI o MSAB (Mezzi di Soccorso Intermedio o Avanzato di Base) con a bordo oltre a soccorritori (di cui uno nele vesti di autista) anche un infermiere;
  • MSA (Mezzi di Soccorso Avanzato) con a bordo soccorritori (di cui uno nelle vesti di autista), un medico e un infermiere; sono spesso attrezzate con presidi sanitari di competenza medica come l’ ECG e il Deffribilatore manuale..

Il colore delle ambulanze deve essere bianco (in Italia, secondo il DM del 1982), anche se ultimamente vengono autorizzati inserti gialli per aumentarne la visibilità; i mezzi devono avere lungo tutto il perimetro una fascia retroriflettente di colore arancione e il simbolo internazionale del soccorso Stella della vita sui tre lati e possibilimente anche sul cofano, dove deve essere inoltre presente la scritta speculare AMBULANZA. Le ambulanze della Croce Rossa Italiana, con targa ministeriale, hanno la banda laterale riflettente rossa e la croce rossa sui tre lati. Le ambulanze devono essere dotate obbligatoriamente di un dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu e di quello di allarme previsti dall’articolo 177 del codice della strada.

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