118 ed elezioni politiche: 6 domande importanti per i soccorritori, a cui pochi hanno voluto rispondere
Emergency Live ha provato ad inviare sei semplici domande ai partiti politici che si candidano alla guida del paese e che si prenderanno l’impegno di gestire per i prossimi 5 anni il nostro Paese, anche dal punto di vista dell’emergenza e dei servizi sanitari.
PARMA – Il nostro giornale tecnico, lo sapete bene, è spesso lontano dalle polemiche politiche per scelta editoriale. Da giornale indipendente abbiamo deciso di non prendere nessuna posizione e di non cavalcare nessuna polemica per evitare di acuire i sentimenti di rivalsa, di divisione e di frustrazione che pervadono il nostro ambiente da tempo, e che purtroppo negli ultimi anni stanno diventando sempre più forti.
Non abbiamo preso posizione rispetto agli 85 euro in busta paga per gli infermieri. Non abbiamo preso posizione sugli scioperi. Non abbiamo preso posizione su tanti temi legati al volontariato bistrattato, o ai rimborsi in nero che inquinano pesantemente il mondo della gestione emergenziale, con pseudo associazioni che rovinano tutta l’immagine dell’ambiente.
Però è tempo di elezioni. E non potevamo chiudere in un cassetto le aspettative che avevamo rispetto ad una tornata elettorale così importante. Ci aspettavamo attenzione, partecipazione e entusiasmo rispetto alla nostra iniziativa. Abbiamo infatti posto a tutti i partiti candidati alle elezioni del 4 marzo 2018 una serie di 6 domande semplicissime su come intendono sviluppare il mondo del soccorso sanitario extra-ospedaliero.
1 – Quale ruolo ha il servizio di emergenza pre-ospedaliero italiano nella vostra politica sanitaria?
2 – Quale posizione prendete rispetto al Numero Unico NUE 112?
3 – Riformereste il mondo dei soccorsi pre-ospedalieri?
4 – Quale peso date alla figura dell’infermiere nel settore dell’emergenza urgenza?
5 – Pensate di regolarizzare la figura dell’autista-soccorritore come tecnico di soccorso non specializzato?
6 – Come pensate di valorizzare il ruolo delle associazioni di volontariato, e cosa fareste per ridurre la piaga del lavoro nero nel mondo del soccorso sanitario, che sta dilagando per effetto di rimborsi spese poco chiari?
Purtroppo dobbiamo notare con dispiacere che i partiti maggiori – tranne uno – non hanno risposto ai nostri quesiti. In una campagna elettorale polarizzata come quella di questi giorni, dobbiamo forzatamente lasciare a voi le riflessioni necessarie.
Se siete quindi interessati a dare un voto “utile” fra PD, Lega, Forza Italia oppure Movimento 5 Stelle, sappiate che nessuna di queste forze politiche ha replicato al nostro appello, pur avendo avuto più di una settimana per rispondere alla nostra e-mail. A loro si sono accodati Liberi e Uguali, +Europa, Destre Unite, Noi con l’Italia, Fratelli d’Italia e tutto l’arco di partiti minori che abbiamo contattato con ogni canale possibile. Anche il fatto che non sia presente su nessun sito il contatto diretto con un ufficio stampa rende abbastanza chiaro il perché ci siano forti problematiche, oggi, nel capire che posizioni abbiano i vari partiti sui reali problemi dei cittadini.
NOTA DELLE 19.00: Abbiamo ricevuto la posizione sul sistema 118 italiano del Movimento 5 Stelle, firmata dal candidato per il seggio della Camera Mauro Pasquale Nuzzo.
Per questo dobbiamo applaudire alle tre forze politiche che ci hanno messo la faccia e si sono spese per rispondere ai quesiti che toccano la vita professionale o volontaristica di quasi 500.000 operatori in Italia, fra medici, infermieri, volontari, tecnici del soccorso e personale che a vario titolo opera per concorrere nella tutela della salute dei cittadini in stato di emergenza. Nella prossima pagina potrete quindi leggere le posizioni sul sistema 118 dei partiti
ALA – PARTITO REPUBBLICANO