L'ambulanza a pagamento esiste già: 60 euro a trasporto, ecco dove succede
Polemiche e problemi segnalati particolarmente in Belgio, dove questa uniformità di tariffazione è stata decisa dal ministro della sanità Maggie De Block
Dal primo gennaio 2019 tutti gli interventi dei veicoli di emergenza-urgenza saranno fatturati 60 euro ovunque, in virtù dell’uniformazione delle tariffe voluta dal ministro della salute del Belgio Maggie de Block, proposta inserita nella riforma del sistema di urgenza extra-ospedaliera, presentata al parlamento la scorsa settimana. Fra fiamminghi e valloni la notizia è estremamente importante e ne parlano in molti, come La Libre Belgique e il Sudpresse.
Emergenza trasporti nelle zone rurali
Da Gennaio quindi il Belgio entra in un sistema a tariffazione unica, per garantire in ogni zona del Belgio chiarezza e trasparenza. E’ per questo che il governo ha deciso il forfait di 60 euro a trasporto, applicabile a qualsiasi servizio, a qualsiasi presa in carico di paziente da parte dell’operatore “ambulanciers”. “Non importa il chilometraggio percorso, in questo modo vogliamo dare una risposta al problema vissuto dalle zone rurali, a cui possiamo garantire tariffe di trasporto ragionabili” spiegano dal gabinetto di governo. Inoltre il ministro De Block ha chiesto di liberare 35 milioni di euro per dare un supporto ulteriore al settore dei first-responders e del sistema AMU (aito medicale urgente ndr) che si vedrà aumentare il sostegno sui servizi di ambulanza. L’obiettivo è migliorare i trasporti urgenti dei pazienti che chiedono aiuto con il NUE112.
Soddisfatti gli Ambulance Providers
Nonostante la tariffazione unica non tenga conto della problematica dei chilometri, il settore privato degli ambulance providers è soddisfatto davanti all’annuncio dei 35 milioni di supporto. “E’ una tappa di un percorso che va nella giusta direzione” ha commentato Willem De Ceulaer, direttore di Belgambu, l’associazione professionale dei servizi d’ambulanza belga, che rappresenta il 50% delle imprese dei trasporti di malati nella nazione.
“L’arrivo di sussidi aiuta certamente il settore che si trova con l’acqua alla gola, perché abbiamo chiesto 140 milioni di euro per poter coprire con servizi tutto il paese, garantendo il lavoro a 3/4 dei dipendenti attuali. Non siamo ancora al livello adegauto, anche se abbiamo ricevuto 12 milioni nel 2016 e 35 quest’anno. Ma questa è la buona direzione” per salvaguardare un servizio fondamentale.
Così. dal 2019 ci sarà un nuovo sistema di finanziamento per le ambulanze. Grazie a questo, i sussidi potranno essere calcolati in modo adeguato. Questo sistema infatti dovrebbe rendere più eque e adeguate sia la presenza del personale sul territorio che la copertura e la disponibilità di ambulanze nei territori più isolati.