Riforma del 118 in Toscana, ma chi parla di privatizzazione? Le Misericordie rispondono alle polemiche
In un comunicato il presidente della Federazione regionale Toscana Corsinovi risponde e rigetta le polemiche pretestuose delle ultime settimane: "versatilità e flessibilità, è di questo che si sta discutendo in Regione, non del numero di centrali"
“La proposta di un’Agenzia regionale per il governo di tutto il territorio non ha assolutamente nulla a che fare con una presunta ‘privatizzazione’ del servizio 118.”
Il presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi, rigetta con decisione timori e polemiche circolate nelle ultime settimane sulla riforma del 118 in Toscana.
“Parlare di privatizzazione a proposito dell’agenzia non ha senso” aggiunge Corsinovi; “sarebbe come dire che il sistema del 118 è già privatizzato, visto che tutti i mezzi e tutto il personale, ad eccezione degli operatori sanitari, è da sempre fornito dalle associazioni di volontariato toscane, non solo le Misericordie, ma anche Pubbliche Assistenze e Croce Rossa.”
“Attraverso l’Agenzia regionale stiamo ipotizzando un’organizzazione e modelli, sia operativi che complementari (ad esempio il fondamentale aspetto della formazione), uniformi su tutto il territorio; perché accogliere e preparare a questo delicato compito migliaia di persone che ogni anno bussano alle nostre porte, non è facile così come fare la formazione, per esempio, degli operatori sanitari, necessariamente pubblici.”
“Per quanto ci riguarda dovrebbe essere proprio l’Agenzia regionale che, con il fattivo concorso degli enti federativi del volontariato, promuove la migliore organizzazione sui territori, senza che in Toscana si debbano avere tre modelli organizzativi diversi o, ad esempio, un sistema di elisoccorso che non è compreso, come oggi, nel comparto complessivo dell’emergenza, nonostante la necessità di una forte integrazione tra eliambulanze e mezzi a terra; all’interno del sistema dovrebbero essere poi previste sperimentazioni di nuovi modelli di automediche o equipe sanitarie, che possono essere più versatili e flessibili, in modo da consentire l’intervento entro i tempi previsti anche nei luoghi più periferici.”
“Questo è quanto si sta discutendo con l’assessorato della Regione Toscana e tutte le realtà sanitarie coinvolte in questa che è già oggi una più che efficiente organizzazione territoriale dell’emergenza e perciò spiace ascoltare dichiarazioni che hanno più il sapore della propaganda elettorale che di un contributo per il miglioramento di questo importante servizio. E spiace ancora di più se provengono da consiglieri regionali che, per il ruolo che rivestono, dovrebbero avere piena conoscenza dello stato dell’arte del rapporto tra volontariato e Regione, anche a proposito della riorganizzazione del servizio 118.”
“Per sgombrare il campo da ogni possibile polemica ribadisco anche che fino ad oggi non abbiamo mai affrontato il problema della riduzione del numero delle centrali operative, ma casomai la questione dell’attivazione del numero unico per le chiamate di emergenza, cioè il 112.”
“Nei prossimi giorni – conclude Corsinovi – apriremo un confronto con tutti i gruppi politici del Consiglio Regionale, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti di medici e infermieri, con la convinzione di aver studiato il territorio e di poter presentare un piano che non abbassi, ma anzi migliori, il livello di sicurezza, che intendiamo condividere in primis con le nostre realtà locali, i sindaci e la società civile della Toscana.”