118 Lazio e affidamenti: facciamo un po’ di chiarezza?
Cosa è successo negli ultimi 3 anni?
Perché allora si parla di “posti di lavoro sacrificati in nome del risparmio”?
Un approccio meno strumentale e più ragionato al problema avrebbe sicuramente fatto emergere le verità tenute invece nascoste di questa situazione:
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L’affidamento di servizi ad Associazioni di Volontariato del territorio è sinonimo da sempre di serietà e vicinanza alla comunità, rispetto a società votate al risparmio nell’esclusivo nome del profitto. Proprio in virtù di ciò l’attuale orientamento normativo (D.Lgs. 117/2017) prevede l’affidamento diretto, in via prioritaria, al Terzo settore;
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Le figure professionali attualmente impegnate nel servizio (principalmente infermieri) rimangono invariate nel numero e verrebbero assorbite senza problemi dalle Associazioni affidatarie del servizio;
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Gli autisti e i soccorritori provenienti dalle Associazioni, pure se per qualche mese hanno percepito uno stipendio, non possono fregiarsi del titolo di “professionista” né avanzare pretese di stabilità – proprio in virtù della temporaneità dell’affidamento del servizio alla società privata;
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In ragione del previsto cambio di affidatario del servizio, sarebbe stato opportuno per i “professionisti” prendere contatti con le Associazioni piuttosto che demonizzarle in pubblico, proprio per le opportunità offerte dai nuovi accordi;
- Non esiste nessuna “privatizzazione” del servizio, come invece accusa una delle parti politiche intervenute; semmai si tratta di una ricollocazione da privato a Terzo settore di postazioni da anni ormai in outsourcing.