Migliaia di ambulanze in sciopero, ecco perché

ambulanze franciaPARIGI – Cinquanta ambulanze bloccano stamattina la Porte de Bercy, mentre altre centinaia di veicoli ieri hanno bloccato il Ring sull’accesso alla A4-Paris. La circolazione nella capitale francese è resa complicata da questo sciopero che sta mobilitando tantissimi autisti soccorritori in tutto il Paese. Marsiglia, Lione e altre città hanno già visto lo sciopero di questa categoria, che ieri ha causato un blocco di 400 chilometri di coda in tutto l’Ile-de-France.

La grande paura degli ambulanzieri, una categoria specifica di servizi di trasporto che non vengono svolti in emergenza-urgenza ma che servono per tutta la rete di servizi sanitari non urgenti, è di essere “uberizzati”. Infatti la legge finanziaria francese ha proposto di passare i finanziamenti di questa categoria dal ministero della sicurezza sociale al ministero della salute, che potrebbe così costruire dei bandi di gara europei e far entrare nel settore grandissimi player privati.

Soltanto ieri in questa manifestazione – organizzata dai sindacati di base e senza la partecipazione delle maggiori sigle sindacali francesi – si sono mosse 1800 ambulanze su un periplo di 3 chilometri. Il blocco (che ricorda in parte quello vissuto a Milano, nel 1997, da parte dei Cobas del Latte) ha causato grandi disagi ed è stato preparato in concomitanza con una visita degli ambulanzieri al ministero della salute, dove sono state proposte delle modifiche alla legge finanziaria e dove – molto probabilmente – saranno poste le basi di contrattazione per migliorare quella che agli occhi dei lavoratori francesi appare come una minaccia a posti di lavoro e continuità delle piccole e medie aziende. Spostare infatti dal paziente assicurato con i servizi sociali al ministero della salute questi trasporti farebbe diventare i trasportatori dei contractor per il sistema sanitario, che avrebbe probabilmente molta più facilità nel gestire grandi realtà di trasporto sanitario invece che piccoli autisti che si sono messi in proprio per fare un servizio di comunità a pochi cittadini.

 

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