Cancellato il progetto di #Italiasicura. Le emergenze saranno gestite dal ministero dell'Ambiente
La struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo infrastrutturale di tutela dalle alluvioni è stata cancellata. Chi costruirà le opere necessarie per prevenire i danni?
“Da oggi terminano le attività della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche #italiasicura“.
E’ così, con un post sui social, che viene chiuso completamente il progetto per costruire un’Italia più forte contro le emergenze e più resiliente contro i potenziali danni dovuti dal cambiamento climatico, danni che anche solo ieri pomeriggio sono stati ben visibili in Val di Fiemme, e stanotte a Milano, con il Seveso.
“Con il decreto legge approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri le funzioni in materia di emergenza ambientale, contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche vengono trasferite al Ministero dell’ambiente” in pochi minuti quindi tutti i dossier vengono messi nel cassetto e i vari progetti per la tutela dalle alluvioni, le casse di espansioni su fiumi e torrenti, i nuovi ponti, i progetti di arginature e di ripulitura degli alvei sono passati ad altro dicastero, non più prioritari secondo la visione politica del nuovo governo.
“Con #italiasicura abbiamo svolto un lavoro di coordinamento quotidiano, pensato e realizzato passo dopo passo non solo con i Ministeri e le Regioni coinvolte, ma anche con le autorità di distretto, le università, gli ordini professionali, la società civile e le imprese, tutti a vario titolo impegnati sul dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Un lavoro di programmazione a lungo periodo che ha portato risultati importanti: i maxi lavori tuttora in corso specie sul Bisagno e Ferreggiano a Genova o sull’Arno a Firenze; l’elaborazione del primo Piano di opere e interventi contro il dissesto del nostro paese con la programmazione di nuove risorse per più di 9 miliardi sulla difesa del territorio e l’avvio o la conclusione di circa 1400 cantieri in tutta Italia”.
I passi avanti per tutelare il paese e iniziare progetti capaci di seguire linee guida di salvaguardia ambientale vengono quindi sospesi? Le azioni per ridurre le perdite idriche negli invasi, fondamentali per affrontare i periodi di prolungata siccità come quelli appena conclusi nel 2017, dimenticate?
Ma soprattutto, quale sarà il rapporto fra Protezione Civile e Ministero dell’Ambiente? Tutte le persone che hanno sempre profuso il proprio impegno per migliorare la tutela del territorio italiano infatti venivano da quell’area che si occupa principalmente di emergenza, soprattutto in tempo di pace. Cosa cambierà? Speriamo che l’estate porti consiglio…