L’orticaria colpisce almeno 1 persona su 5: ecco cos’è e come si cura

Parliamo di orticaria. La pelle che prude, si arrossa e sviluppa piccoli pomfi, simili a quelli delle punture d’insetto

Sono questi i sintomi caratteristici dell’orticaria, un’infiammazione della cute che non sempre ha una causa facilmente individuabile

Molte persone hanno dovuto conviverci: l’orticaria colpisce soprattutto le donne, si manifesta in genere tra i 20 e i 60 anni, e si stima che quasi una persona su cinque l’abbia sviluppata almeno una volta nel corso della vita.

Cos’è esattamente l’orticaria?

E’ una malattia infiammatoria cutanea caratterizzata da una iper-reattività del sistema immunitario.

Non è un’allergia, e quindi non è necessario fare i test allergologici alimentari.

E’ causata da molteplici fattori, e talvolta questi non sono facilmente individuabili.

I sintomi più comuni sono prurito e pomfi, ovvero pelle arrossata e in rilievo; durano qualche ora per poi scomparire spontaneamente.

Nel 40% dei casi possono associarsi gonfiori di alcune porzioni del corpo, detti angioedemi, che possono durare più tempo.

L’orticaria è imprevedibile: spesso non è possibile prevedere o prevenire il suo esordio

Ha poi una durata variabile: generalmente è definita cronica se i sintomi durano più di 6 settimane.

Spesso regredisce entro un anno da quando si è sviluppata la prima volta ma in alcuni casi, anche se sono una minoranza, può persistere anche per anni.

Quali sono le cause?

Ancora oggi non è chiaro quali siano le cause dell’orticaria.

Ci sono forme che vengono scatenate da stimoli esterni ben identificabili, e quindi classificate come ‘orticaria inducibile’.

Tuttavia circa i due terzi dei casi di orticaria cronica non hanno una causa identificabile e vengono definite ‘orticarie croniche spontanee’.

Come si diagnostica?

La diagnosi si basa sulla presenza di segni e sintomi clinici quali pomfi, prurito e angioedema.

Tuttavia questi sintomi non sono specifici solo di questa malattia: per questo è necessario rivolgersi ad un dermatologo o un allergologo specializzato in orticaria per una diagnosi corretta.

Non servono quindi test diagnostici particolari, anche se in casi specifici (ad esempio in alcune forme croniche) possono essere utili alcuni accertamenti, come ad esempio un esame del sangue, per escludere eventuali cause secondarie.

Ulteriori test diagnostici vanno poi valutati sulla base della storia raccontata dal paziente e delle caratteristiche cliniche della sua orticaria.

Cosa significa convivere con l’orticaria?

Conviverci è molto difficile.

Una persona affetta da orticaria prova un forte imbarazzo e disagio per la sua pelle che si ripercuote su tutti gli ambiti della vita, dai rapporti sociali, a quelli lavorativi fino alle relazioni con amici e con il proprio partner.

L’imprevedibilità di questa malattia può determinare anche la comparsa di ansia. Inoltre, spesso il prurito è così intenso da rendere difficoltoso il sonno e il riposo, compromettendo in maniera marcata la qualità di vita.

L’orticaria si può curare?

La terapia iniziale prevede l’uso degli antistaminici a dosaggio graduale, in modo da controllare i sintomi della malattia.

In caso di mancata risposta e nel caso di forme croniche sono a disposizione anche farmaci biologici come gli anticorpi monoclonali.

Anche se l’orticaria non è una malattia allergica può essere utile limitare anche l’assunzione di cibi che contengono elevati livelli di istamina: questa molecola è infatti il principale mediatore chimico responsabile del prurito, e ciò contribuisce a controllare meglio i sintomi.

Ci sono percorsi dedicati ai pazienti con orticaria?

Le forme lievi possono essere gestite in tranquillità dal proprio medico curante.

Tuttavia se la terapia antistaminica non è in grado di curarla, è necessario rivolgersi ad un centro specializzato per poter avere accesso a trattamenti più specifici come le terapie con anticorpi monoclonali.

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Fonte dell’articolo:

Policlinico Milano

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