Maltempo in Sicilia: si fa il conto delle vittime e dei danni. Soccorritori al lavoro
CASTELDACCIA – Case travolte dal fango, le strade diventano fiumi e la potenza dell’acqua spazza via ogni cosa. Questo è lo scenario che si sono trovati davanti i soccorritori quando è stato diramato l’allarme di inondazione a nei paesini delle province di Palermo e Agrigento.
Il bilancio delle vittime è doloroso: 12 in tutto. 9 solo a Casteldaccia, tra cui due bambini, dove il fiume Milicia è esondato, spezzando gli argini e con loro anche le vite di due intere famiglie che erano riunite per festeggiare un compleanno in quella villetta a poche decine di metri dal fiume. Solo il capofamiglia, Giuseppe Giordano, la nipote e un altra persona sono riusciti a salvarsi dalla tragedia.
La famiglia aveva preso la casa in affitto da un paio d’anni. Per i soccorsi è stata creata un’unità di crisi all’interno della prefettura di Palermo, coordinata dalla prefetta Antonella De Miro. Sul posto per le operazioni di recupero delle salme i sommozzatori dei vigili del fuoco.
La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo e stanno verificando se gli edifici interessati dalla piena del fiume Milicia siano stati costruiti nel rispetto delle leggi e con le concessioni necessarie. Dalle prima valutazioni, sembrerebbe che molte costruzioni siano molto più vicine all’argine rispetto alle norme imposte. Dopo i primi accertamenti, si è scoperto che nel 2008 i proprietari avevano ricevuto l’ordine esecutivo di demolizione. Ma era bastato il ricorso al Tar perché tutto l’iter burocratico si bloccasse per anni. L’abitazione sembra dunque abusiva.
Ma il pensiero va sempre alle anime che non ci sono più e chi resta deve rimboccarsi le maniche, nonostante il dolore.